
Germania
Durante il periodo della Repubblica di Weimar (1919-1933) furono ripresi gli antichi colori nazionali tedeschi: il nero della croce dell’Ordine teutonico, il rosso risalente (assieme al simbolo dell’aquila) a Carlo Magno e in seguito colore della Lega anseatica e di molti altri Stati e comunità tedeschi, e il giallo oro del vessillo imperiale. Per tutto l’Ottocento, a questi colori si erano contrapposti il rosso-bianco-nero, in cui il bianco della Prussia si sostituiva al giallo. Probabilmente i tre colori attualmente in uso comparvero per la prima volta sulle uniformi della milizia del barone di Lützow, durante le guerre napoleoniche, e ben presto divennero simbolo dell’unità e della libertà della Germania. Tuttavia all’epoca del Secondo Reich il cancelliere Bismarck e gli imperatori Guglielmo I e Guglielmo II preferirono la bandiera rossa, bianca e nera, in cui i colori evidenziavano il ruolo egemone della Prussia. La bandiera adottata dal Terzo Reich durante il nazismo fu quella con i colori rosso in omaggio all’ideale pseudosocialista di Hitler, bianco del nazionalismo e la svastica nera, ritenuta un simbolo ariano. L’attuale bandiera fu ufficialmente adottata dalle due Germanie unite dopo il 3 ottobre 1990, data in cui la Repubblica democratica tedesca, nata il 7 ottobre 1949 nella zona d’occupazione sovietica, cessò d’esistere.